Anno nuovo ma poche novità
Dopo l’improvvisa risalita calda di Natale, che ha fatto letteralmente schizzare in alto le temperature sul nostro Appennino (il 24 Dicembre massima di 16,4°C a Sestola) mentre in pianura la persistenza di uno strato freddo e umido ha conservato un’atmosfera più invernale, gli ultimi giorni del 2012 ci riporteranno verso una condizioni di circolazione mediamente più settentrionale e relativamente più fredda in quota, ma comunque contraddistinta da livelli termici lievemente sopra la media poiché si tratta di correnti di origine oceanica; sulla pianura invece temperatura in ulteriore aumento.
Tra Venerdì 28 e Domenica 30 avremo una dominata da ventilazione settentrionale: quindi sulla nostra zona, ma in generale sull’Italia settentrionale, il tempo sarà in prevalenza stabile per ventilazione favonica da nord. Queste correnti cercheranno di allontanare la cappa umida e fredda che avvolge la pianura in favore di giornate più soleggiate e con banchi di nebbia nelle ore notturne specie su bassa pianura. Temperature massime in aumento attorno a 7/8°C; minime attorno allo zero con deboli brinate notturne.
L’ultimo dell’anno sarà una giornata discreta ma con maggiore probabilità di qualche passaggi nuvoloso senza precipitazioni, per l’ingresso di correnti umide da est. Temperature in lieve diminuzione.
Martedì 1 Gennaio 2013 inizierà con qualche schiarite, ma si noterà un rapido aumento delle nubi per l’avvicinamento di una perturbazione atlantica accompagnata da correnti sud-occidentali; per ora precipitazioni assenti. Temperature in ulteriore diminuzione soprattutto in pianura nei valori massimi.
Tra Mercoledì 2 e Giovedì 3 cielo coperto con qualche pioggia e neve in Appennino: quota neve ancora da confermare ma probabilmente solo oltre 500 metri.
Nella seconda parte della prossima settimana su scala europea appare probabile un tentativo dell’Anticiclone delle Azzorre di gonfiarsi verso nord a partire dalla penisola iberica verso la Gran Bretagna per cercare di bloccare la porta dell’Atlantico, ma la forza delle correnti occidentali pare vanificare questo attacco, favorendo un “rilassamento” della cupola di alta pressione verso il Mediterraneo centrale, con conseguenze stabilizzatrici sull’Italia